La gestione unitaria di terreni pubblici o privati.
La Regione Lombardia sin dal 1989 con la L.R. n. 80 ha incentivato la costituzione dei Consorzi Forestali per la gestione unitaria di terreni pubblici o privati.
I Consorzi Forestali sono delle associazioni volontarie (pubbliche o private) senza fini di lucro ed operano come braccio operativo dei comuni soci e dei privati che affidano loro la gestione diretta delle proprietà silvo-pastorali, con le seguenti finalità:
1.Gestire direttamente il patrimonio agro-silvo-pastorale conferito
I consorzi dell'associazione
ATTIVITA’ dei CONSORZI
I consorzi forestali devono svolgere prevalentemente attività di assistenza tecnica, selvicolturali, nonché di alpicoltura esclusivamente sui terreni conferiti.
Fra le predette attività prioritarie di legge rientrano le seguenti:
- gestione integrata e unitaria dei terreni silvo-pastorali loro conferiti;
- sviluppo integrato filiera bosco legno energia e incremento utilizzazioni boschive,
- valorizzazione risorsa legno e dei prodotti boschivi non legnosi;
- valorizzazione del bosco sotto gli aspetti naturalistici, paesaggistici, turistico-ricreativi;
- conservazione di superfici erbacee con elevato coefficiente di boscosità, favorendo la gestione economica ditali aree per prevenire la colonizzazione del bosco;
- incremento della copertura boschiva nelle aree con insufficiente coefficiente di boscosità;
- manutenzione della rete di viabilità agro-silvo-pastorale;
- prevenzione e sistemazione del dissesto idrogeologico e del territorio;
- gestione e miglioramento degli alpeggi loro affidati e valorizzazione dei prodotti;
- realizzazione, posa o vendita di arredo in legno locale.
Essere riconosciuto come consorzio forestale, per la Regione Lombardia
In base all'art. 56 della l.r. 31/2008, si deve possedere le seguenti caratteristiche:
- avere uno statuto e un regolamento interno approvati dall’Assemblea dei soci, in conformità delle indicazioni regionali;
- essere “imprenditore agricolo” ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile con iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio in una delle seguenti sezioni speciali: “Imprese agricole” o "Imprenditori agricoli" o "Coltivatori diretti" oppure all’Albo delle società cooperative di lavoro agricolo o di conferimento di prodotti agricoli e di allevamento
- avere un direttore tecnico laureato in scienze forestali o scienze agrarie o in altre discipline equipollenti per legge ed iscritto all’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali;
- avere in gestione diretta una superficie silvo-pastorale “conferita” di almeno: 500 ettari se i terreni conferiti sono prevalentemente in pianura e collina o di 1.000 ettari se i terreni conferiti sono prevalentemente in montagna;
- gestire i terreni boscati e pascolivi ricevuti in gestione tramite uno o più piani di assestamento forestale, anche a carattere semplificato o altro rilievo sommario, che individuino almeno la ripresa utilizzabile;
- gestire direttamente i terreni conferiti sulla base del piano di assestamento forestale o, in mancanza, del piano dei lavori;
- ricavare almeno il 50% delle proprie entrate economiche dallo svolgimento delle attività sui terreni conferiti;
- impiegare almeno il 50% del tempo lavorativo dei propri dipendenti e collaboratori in attività svolte su terreni conferiti;
- tagliare almeno metà della ripresa prevista dai Piani di Assestamento Forestale.
Si considerano come “conferiti” esclusivamente i terreni registrati nel fascicolo aziendale presso il Sistema Informativo Agricolo di Regione Lombardia (SISCO) del relativo Consorzio forestale. Il Conferimento dei terreni può avvenire da parte di soci e non soci, può essere regolato con le seguenti modalità: usufrutto, enfiteusi, comodato d’uso, convenzione, concessione.
Le regole per la costituzione, il riconoscimento e il monitoraggio dei consorzi forestali sono riportate nella d.g.r. IX/4217/2012 – Direttive per il Riconoscimento dei Consorzi Forestali – nella quale viene riconosciuta la loro funzione di pubblica utilità a favore della collettività, che ne giustifica l’aiuto pubblico.